CHI SIAMO

Second Open Space Teatro presenta la seconda edizione bloggistica del laboratorio di scrittura critica focalizzato sugli eventi della stagione 2009 del Centro di promozione teatrale La Soffitta e anche su altri appuntamenti scenici.

S.O.S. come acronimo di Second Open Space, imperiodico foglio online scritto da studenti della Laurea Specialistica in Discipline Teatrali dell'Università di Bologna, che si cimentano con l'analisi e il racconto dello spettacolo, sotto la guida di Massimo Marino.
S.O.S. come segnale, allarme, chiamata all'intervento, alla partecipazione e alla collaborazione per creare e accrescere gli sguardi sulla realtà teatrale attraverso cronache, interviste, recensioni, approfondimenti.
S.O.S. come piattaforma online di soccorso al pensiero aperta a commenti, suggestioni, contributi esterni da parte dei lettori.

Buona navigazione!

DIRETTORE Massimo Marino

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Tomas Kutinjac

WEB Elisa Cuciniello

SCRIVONO Emilia Biunno, Elisa Cuciniello, Irene Cinti, Sandro Ghisi, Tomas Kutinjac, Stefano Serri
- e per la rassegna DiversaMente - Alessandra Cava, Alessandra Ferrari, Antonio Raciti

ATTENZIONE! Questo blog è realizzato dal laboratorio in completa autonomia dal DMS dell’Università di Bologna

sabato 28 novembre 2009

LAVORI IN CORSO

Il cortile delle storie sospese - Compagnia Il Dirigibile Ausl Forlì, regia di Michele Zizzari

Strade interrotte e ponti vacillanti sono spesso il risultato della forzata ricerca di una praticabilità su terreni scoscesi, disconnessi. Il gioco del teatro è straordinario per questo, perché può permettersi di creare connessioni attraversando contrade impervie con il fascino dei suoi meccanismi. Ma si tratta per l'appunto di un incanto, una seduzione, una pozione magica di ingredienti segreti, da preservare gelosamente o svelare con cautela.
Stendere la propria biancheria in uno spazio di comunità è una pratica che forse abbiamo perso, è una prova di coraggio e di disponibilità alla condivisione.
Nel Cortile delle storie sospese c'è in ballo proprio questo svelarsi, raccontarsi senza la pretesa di tracciare un percorso asfaltato su cui far correre l'attenzione dello spettatore.
Così brandelli di vite diversissime si incrociano abbandonandoci all'antico piacere di sentirsi narrare una storia, sorprendendoci per la capacità di prendere respiro e per la forza della spontaneità.
Il sospetto di lavori in corso è però molto forte e genera un'entrata e un'uscita da quelle strade troppo rischiosa per farsi inseguire fino alla fine; si riconoscono le direzioni scelte, gli impasti di materia viva e ingredienti ben dosati; si accettano gli ostacoli e si apprezzano le curve improvvise.
Ci si ritrova tuttavia pur sempre davanti a quel cartello giallo e nero e non si ritrovano le piume per superarlo, quell'elemento in più che crea l'incantesimo, scolla i piedi e porta via.

Elisa Cuciniello

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