Tesauri e gli attori di Arte e Salute: il De rerum natura fra la società dei rifiuti e i rifiuti della società
È un mondo popolato da curiose creature, quello emerso dalla scoperta di un teatro in disuso e trasformato ormai in discarica. Non appena gli addetti ai lavori si allontanano per organizzare una squadra di recupero e restauro, scopriamo infatti che qualcuno ha fatto di quel luogo apparentemente inutilizzabile la propria dimora, anzi molto di più. Tra una montagna di rifiuti e un fondo di bottiglia si svela uno spazio sommerso dalle passioni e della speranza, in cui ricostruire una vita affrancata da inutili affanni, da dolori, da incuranti divinità. Il passo dalla spazzatura alla filosofia dell'incommensurabile diventa qui incredibilmente breve e si racchiude in un'insolita proporzione: il De rerum natura lucreziano sta all'immondizia come un clochard sta a un filosofo. È infatti soprattutto attraverso le parole del poema didascalico latino che Islanda, un senzatetto, un extracomunitario, confessa il suo allontanamento dalla società degli uomini e dalle loro misere menti e si ritrova a ragionare della natura delle cose proprio in un luogo di abbandono, di scarto.
Quando l'insolito abitatore viene scovato dagli addetti al riassetto del teatro, deve scontrarsi con la dura realtà, quella di una società che in egual modo produce e non tollera i suoi stessi rifiuti, siano essi cose o persone.
Il percorso che ha portato alla realizzazione dello spettacolo Rusco ha visto gli attori della compagnia Arte e Salute - in collaborazione con il Gruppo Hera - impegnati prima nrlla scoperta degli impianti di smaltimento e recupero rifiuti nell'area bolognese per arrivare poi a confrontarsi con i versi di Lucrezio, quel poeta latino che negli intervalli della propria pazzia richiamava gli uomini al senso di responsabilità personale e alla presa di coscienza della realtà.
Il risultato è una piacevole commedia imbastita di testi di canzoni parafrasate, figurine divertenti, ossessioni e apparizioni, in cui il solenne tono virgiliano si affianca a squarci di genuina vita quotidiana, con i suoi modi dialettali (il "rusco" del titolo indica, a Bologna, per l'appunto la spazzatura), le sue scaramucce, le piccole ottusità. Con leggerezza e ironia, lungo il cammino pedagogico iniziato con i suoi pazienti-attori ormai più di dieci anni fa, Tesauri riflette quindi sul senso del 'rimettere in circolo' nelle diverse declinazioni ambientali ma soprattutto sociali, alla ricerca di un equilibrio e di una liberazione da paure, turbamenti, pregiudizi.
Elisa Cuciniello
È un mondo popolato da curiose creature, quello emerso dalla scoperta di un teatro in disuso e trasformato ormai in discarica. Non appena gli addetti ai lavori si allontanano per organizzare una squadra di recupero e restauro, scopriamo infatti che qualcuno ha fatto di quel luogo apparentemente inutilizzabile la propria dimora, anzi molto di più. Tra una montagna di rifiuti e un fondo di bottiglia si svela uno spazio sommerso dalle passioni e della speranza, in cui ricostruire una vita affrancata da inutili affanni, da dolori, da incuranti divinità. Il passo dalla spazzatura alla filosofia dell'incommensurabile diventa qui incredibilmente breve e si racchiude in un'insolita proporzione: il De rerum natura lucreziano sta all'immondizia come un clochard sta a un filosofo. È infatti soprattutto attraverso le parole del poema didascalico latino che Islanda, un senzatetto, un extracomunitario, confessa il suo allontanamento dalla società degli uomini e dalle loro misere menti e si ritrova a ragionare della natura delle cose proprio in un luogo di abbandono, di scarto.
Quando l'insolito abitatore viene scovato dagli addetti al riassetto del teatro, deve scontrarsi con la dura realtà, quella di una società che in egual modo produce e non tollera i suoi stessi rifiuti, siano essi cose o persone.
Il percorso che ha portato alla realizzazione dello spettacolo Rusco ha visto gli attori della compagnia Arte e Salute - in collaborazione con il Gruppo Hera - impegnati prima nrlla scoperta degli impianti di smaltimento e recupero rifiuti nell'area bolognese per arrivare poi a confrontarsi con i versi di Lucrezio, quel poeta latino che negli intervalli della propria pazzia richiamava gli uomini al senso di responsabilità personale e alla presa di coscienza della realtà.
Il risultato è una piacevole commedia imbastita di testi di canzoni parafrasate, figurine divertenti, ossessioni e apparizioni, in cui il solenne tono virgiliano si affianca a squarci di genuina vita quotidiana, con i suoi modi dialettali (il "rusco" del titolo indica, a Bologna, per l'appunto la spazzatura), le sue scaramucce, le piccole ottusità. Con leggerezza e ironia, lungo il cammino pedagogico iniziato con i suoi pazienti-attori ormai più di dieci anni fa, Tesauri riflette quindi sul senso del 'rimettere in circolo' nelle diverse declinazioni ambientali ma soprattutto sociali, alla ricerca di un equilibrio e di una liberazione da paure, turbamenti, pregiudizi.
Elisa Cuciniello
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