CHI SIAMO

Second Open Space Teatro presenta la seconda edizione bloggistica del laboratorio di scrittura critica focalizzato sugli eventi della stagione 2009 del Centro di promozione teatrale La Soffitta e anche su altri appuntamenti scenici.

S.O.S. come acronimo di Second Open Space, imperiodico foglio online scritto da studenti della Laurea Specialistica in Discipline Teatrali dell'Università di Bologna, che si cimentano con l'analisi e il racconto dello spettacolo, sotto la guida di Massimo Marino.
S.O.S. come segnale, allarme, chiamata all'intervento, alla partecipazione e alla collaborazione per creare e accrescere gli sguardi sulla realtà teatrale attraverso cronache, interviste, recensioni, approfondimenti.
S.O.S. come piattaforma online di soccorso al pensiero aperta a commenti, suggestioni, contributi esterni da parte dei lettori.

Buona navigazione!

DIRETTORE Massimo Marino

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Tomas Kutinjac

WEB Elisa Cuciniello

SCRIVONO Emilia Biunno, Elisa Cuciniello, Irene Cinti, Sandro Ghisi, Tomas Kutinjac, Stefano Serri
- e per la rassegna DiversaMente - Alessandra Cava, Alessandra Ferrari, Antonio Raciti

ATTENZIONE! Questo blog è realizzato dal laboratorio in completa autonomia dal DMS dell’Università di Bologna

martedì 3 marzo 2009

LA SOFFITTA VINCE LA SUA BATTAGLIA!

La stagione 2009 della Soffitta è salva! Il responsabile scientifico del centro, Marco De Marinis, nella conferenza stampa tenutasi il 22 gennaio nella sede del Dipartimento di Musica e Spettacolo (Dms), ha illustrato il programma della nuova stagione. Ha esordito, però, con un riferimento alla difficile situazione economica che da diversi anni ormai minaccia la programmazione. Anche quest’anno, infatti, si è dovuto fronteggiare il problema dei finanziamenti; a causa del drastico taglio di fondi alcuni accordi con compagnie, conclusi ormai da tempo, rischiavano di saltare. Il peggio è stato evitato grazie alla collaborazione del Dipartimento di Musica e Spettacolo, dell’intero team e al sacrificio della professoressa Eugenia Casini Ropa che ha rinunciato a inserire in cartellone alcuni spettacoli di danza.

Dopo aver ricordato i nomi degli enti finanziatori, De Marinis ha ritenuto doveroso affermare che finalmente la Soffitta è riuscita a entrare nella rete dei teatri cittadini e regionali, allargando il suo raggio d’azione e questo grazie anche alla collaborazione delle associazioni che da anni si relazionano con il centro, tra tutte l’Arena del Sole, il Teatro Testoni, l’Accademia di Belle Arti, l’Ert, il Mambo.Durante la conferenza sono intervenuti Angelo Guglielmi, assessore alla Cultura e ai Rapporti con l’Università del Comune di Bologna, Paola Monari, prorettore dell’Università degli studi di Bologna, e Giuseppina La Face, direttore del Dipartimento di Musica e Spettacolo.
Ciò che è emerso dai loro interventi, oltre all’ormai nota crisi dei finanziamenti, è la necessità di comprendere quali siano gli effettivi bisogni della comunità, per poterli soddisfare nel miglior modo possibile. Questo obiettivo può essere realizzato solo attraverso “l’unione delle forze culturali della città”, come ha suggerito l’assessore Guglielmi. Ciò significa dotare Bologna di un centro dove sperimentare e concretizzare progetti di spettacolo: La Soffitta potrebbe, anzi dovrebbe essere questo centro e godere di maggiori finanziamenti statali e regionali, evitando spese notevoli per l’Università, garantendo una migliore formazione agli studenti e una migliore proposta culturale ai cittadini.
La Soffitta quest’anno festeggia importanti anniversari che vedono protagonisti il grandissimo regista polacco Jerzy Grotowski e i Ballets Russes di Sergej Djagilev che hanno rivoluzionato il modo di concepire la danza, la musica e le arti visive.
A 10 anni dalla scomparsa, Grotowski viene ricordato con incontri, conferenze e proiezioni di alcuni suoi lavori ancora poco conosciuti. Allo stesso modo verrà celebrato il centenario della nascita dei Ballets Russes, che proprio nel 1909 apparivano per la prima volta sui palcoscenici parigini.
Come di consueto il programma dà ampio spazio a giovani artisti nazionali e internazionali: i Motus con tre spettacoli
X(ics) racconti crudeli della giovinezza, Crac e Run, la Fura dels Baus con Boris Godunov, il Teatro delle Albe con una lettura concerto, Rosvita, e con due incontri, il Teatro de los Andes di César Brie con Odissea e infine Teatrino Giullare con un testo di Thomas Bernhard, Alla meta. Molte le occasioni di incontro e di approfondimento che accompagnano gli spettacoli.
La Soffitta ospita anche due importanti progetti:
Out-fuori a cura di Tihana Maravic sull’attività di Franco Basaglia, e La voce del corpo a cura di Marco Galignano, un ricercatore del Dipartimento di Musica e Spettacolo che ha coinvolto molti studenti in un percorso laboratoriale.
La sezione
Il teatro dei libri rivolge un’attenzione particolare a questo potente strumento culturale. Tra tutti quelli in programma ricordiamo il volume di Luigi Squarzina Il romanzo della regia. Duecento anni di trionfi e sconfitte, Laminarie: modi teatrali per incoraggiare la fiducia nel fantastico, Storia del Living Theatre Conversazioni con Judith Malina di Cristina Valenti e Il mare dietro un muro. Nostro padre re Lear di Massimo Marino e Roberto Mutti, con le fotografie di Maurizio Buscarino.
Bologna-Napoli 1:1
è l'ultimo incontro che mette a confronto la vita teatrale delle due città attraverso il match tra i critici teatrali Massimo Marino e Stefano de Stefano.
Ma la stagione non si esaurisce nella sola programmazione teatrale; La Soffitta ospita infatti anche opere cinematografiche di rilievo. Quest’anno parte del programma sarà dedicato alla figura di Alida Valli. Altra rassegna cinematografica quella a cura di Rinaldo Censi sul
found footage, ovvero sul recupero di antiche memorie da archivio.
Importante il progetto chiamato
Corto circuito sul ruolo del cinema contemporaneo nella rete.
La sezione danza è investita totalmente dal centenario dei Ballets Russes e presenta sette iniziative a essi dedicate tra cui un laboratorio condotto da Cristina Rizzo e intitolato
L’evidenza del movimento. Disgressioni a posteriori sul progetto coreografico La sagra della primavera di Igor Stravinskij.
Molto attesa la stagione concertistica che prevede ben otto progetti in cui ad artisti ormai noti al pubblico, se ne affiancheranno di nuovi, e tutto ciò per arricchire quanto più possibile il patrimonio musicale non solo degli studenti interessati, bensì di tutti.
Una stagione, questa del 2009, che ha vinto la “battaglia per una dignitosa sopravvivenza”, usando le parole del professor De Marinis, e che è stata ancora una volta in grado di assicurare una ricca ma soprattutto interessante programmazione.

Emilia Biunno

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